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75 anni dal dogma dell'Assunzione! Ave gloriosa Madre del Cielo!

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Sono trascorsi 75 anni da quando il 1 novembre 1950 il venerabile Pontefice Pio XII definì, ex cathedra, in piazza San Pietro, davanti ad una moltitudine di fedeli, la glorificazione celeste della Vergine ed Immacolata Maria in anima e corpo secondo la verità del Vangelo, il Magistero costante della Chiesa e la fede certa del popolo cristiano nei secoli. A distanza di decenni tale verità di fede non smette di affascinare ed esortare le fede della Chiesa che tanto ama la Madre del Salvatore.

Così il 15 di agosto la Chiesa cattolica celebra l’assunzione della Vergine ed Immacolata Maria alla gloria celeste in anima e corpo.

Il 1 maggio 1946 il venerabile Pio XII, mosso dal numero esorbitante e sempre più crescente di petizioni per la definizione dogmatica dell’Assunzione – nel solo periodo che va dal 1921 al 1940 se ne erano registrate sei milioni quattrocentosettantunomila –, nonché attento all’intensificarsi di congressi mariani e, soprattutto, di una vasta, seria, documentata produzione teologica sull’argomento, aveva indirizzato a tutti i vescovi residenti l’enciclica Deiparae Virginis. Con questa lettera papa Pacelli intendeva avere informazioni dai presuli «sulla devozione del vostro clero e del vostro popolo (considerando la loro fede e la loro pietà) verso l’Assunzione della beatissima vergine Maria» e conoscere il parere degli stessi sulla possibilità di «proporre e definire come dogma di fede l’assunzione corporea della beatissima Vergine, e se ciò sia desiderato anche dal vostro clero e dal vostro popolo». Su millecentonovantuno risposte pervenute, ben millecentosessantanove (98,02%) furono incondizionatamente affermative, mentre soltanto ventidue (1,8%) avanzarono dubbi sull’opportunità e convenienza della definizione.

Quattro anni dopo, l’1 novembre 1950, Pio XII avrebbe dichiarato e definito come «dogma da Dio rivelato che l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo», richiamandosi espressamente, nella costituzione apostolica Munificentissimus Deus, proprio al duplice quesito da lui stesso avanzato nel ’46 e alla «risposta pressoché unanimemente affermativa» dell’episcopato cattolico. Riprova, invero, che un tale «singolare consenso, dell’episcopato cattolico e dei fedeli», presentando «il concorde insegnamento del magistero ordinario della chiesa e la fede concorde del popolo cristiano, da esso sostenuta e diretta», mostrava «in modo certo e infallibile» come l’assunzione corporea di Maria fosse «verità rivelata da Dio e contenuta in quel divino deposito che Cristo affidò alla sua Sposa, perché lo custodisse fedelmente e infallibilmente lo dichiarasse».

Con siffatto pronunciamento del supremo magistero l’assunzione veniva dunque tratta dallo stato di pia sentenza ed elevata alla dignità di verità di fede divino-cattolica, cioè proposta dalla Chiesa come divinamente e formalmente rivelata e, in quanto tale, irriformabile.

Verità, che il Santo Padre potette a ragione presentare, in un inciso della Munificentissimus Deus, comunque «fondata sulla Sacra Scrittura, insita profondamente nell’animo dei fedeli, confermata dal culto ecclesiastico fin dai tempi remotissimi, sommamente consona con altre verità rivelate, splendidamente illustrata e spiegata dallo studio della scienza e sapienza dei teologi». Non un colpo di testa, dunque, il solenne pronunciamento di Pio XII, bensì il coronamento di quel progresso dogmatico, che, per la dottrina cattolica, nient’altro è se non l’esperienza e l’approfondimento del deposito rivelato, che la Chiesa tutta, sotto la guida dello Spirito, compie ininterrottamente e determina e propone ufficialmente – come nel caso specifico dell’Assunzione – col suo magistero.

Il dogma dell'Assunta esprimeva anche una tradizione ininterrotta di fede dei Santi e dell'intero popolo fedele che, non solo prima, ma fino ai nostri giorni gareggia in amore di lode alla Mamma Celeste e si compiace si sapere che Ella, per privilegio particolare, è stata certamente Assunta in Cielo in anima e corpo.

Grande la gloria di Maria che mai riusciremo a comprendere, grande l'amore per lei di tutta la cristianità! Ave Maria! Continua dal cielo ad assistere il tuo fedele popolo nell'eternità!

 

    

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